Uno dei motivi per farsi intervistare è decisamente “farsi conoscere”. Se si lavora in un settore di nicchia bisogna far sì che il tuo nome ed il tuo sito vengano collegati subito all’ambito in cui si opera. Ad esempio hai un negozio di arredamento? Devi essere il punto di riferimento per chi vuole arredare la propria casa e devi essere pronto ad intercettare e risolvere le esigenze degli utenti.

Sempre più aziende si rivolgono ad un ufficio stampa milano per migliorare la propria Brand Reputation e spingere i clienti ad acquistare i proprio prodotti. Un altro motivo è quello di creare contenuti multimediali da inserire sul proprio blog cercando di incrementare le proprie attività di link building, proponendosi come alternativa da affiancare al guest posting.

Come strutturare una video intervista.

Il focus principale della struttura di una video intervista non può non essere la location. Per avere una location efficace bisogna far sì che le necessità tecniche e quelle di comunicazione trovino un punto di incontro.

La prima necessità tecnica è quella di scegliere un posto in cui tutti i rumori siano ridotti al massimo poiché non esistono microfoni che riescano ad isolare solo la voce dell’intervistato. Anche per questo se si decide di farsi intervistare in un ufficio è molto importante che tutti i dipendenti cerchino il più possibile di fare silenzio o almeno abbassare la voce.

Il secondo punto è fondamentale: tutti gli strumenti che i videomaker utilizzano sono alimentati da batterie ricaricabili, per questo motivo accertati che ci siano punti di erogazione di elettricità e che siano facilmente raggiungibili.

Il terzo punto è lo sfondo. Cosa vuoi trasmettere con la tua intervista? Se vuoi mostrare la serietà della tua agenzia e tutti i valori su cui si basa, la scelta giusta è decisamente il tuo ufficio con sullo sfondo i tuoi dipendenti che lavorano. Se invece vuoi concentrarti più sulla tua persona è consigliato scegliere uno sfondo neutro.

Quali domande fare?

Di solito, prima della vera e propria intervista, avvengono dei contatti tra intervistato e giornalista. Questi servono per entrare a conoscenza dello scopo dell’intervista e quali temi si debbano affrontare.

Le prime domande servono a mettere a proprio agio l’intervistato, farlo sbloccare e farlo sentire libero di parlare. Dopodiché si possono fare delle domande più specifiche che riguardino i prodotti che vende l’azienda, la biografia del titolare o un grande avvenimento che ha coinvolto l’impresa.

Il segreto di una buona intervista è che non si presenti come il solito interrogatorio che avviene nei commissariati ma che sia un dialogo in modo da estrapolare quante più informazioni possibili e lasciare una buona impressione di sé.