Attenzione, non chiamatela piadina romagnola se non rispetta la ricetta originale e se non è prodotta in Romagna, solo allora la piada può avere il marchio Igp.

Questo è quanto è stato decretato dal tribunale, dando torto ad un’azienda marchigiana che produce piadine e che usava riferimenti romagnoli non avendone i titoli.

Il marchio Igp è stato dato alla piadina romagnola nel novembre del 2014 ed il Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola ne riporta la disciplinare affinché si possa fare la piadina a norma di legge. Riportiamo testualmente:

La “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” è un prodotto a base di farina di grano tenero con aggiunta di acqua, grassi, sale, e alcuni ingredienti opzionali. La Piadina si presenta in 2 tipologie: la “classica”, compatta, friabile e spessa; la “Riminese”, morbida, sottile e di diametro maggiore. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e/o altri additivi.

La ricetta originale ci giunge attraverso le Mariette di Casa Artusi, le cuoche non professioniste che portano il nome della compagna di fornelli del così detto “padre della cucina italiana”, ovvero Pellegrino Artusi. Per sentire il vero sapore della piada, Le Mariette raccomandavano:

  • l’uso di strutto di Mora di Romagna;
  • di tirarla con il matterello;
  • di cuocerla su una teglia di terracotta;
  • di girarla ben tre volte;
  • di mangiarla bella calda.

Sullo strutto di Mora di Romagna vi diamo una chicca: si tratta di un maialetto scuro che rischiava di scomparire e che è stato salvato dal signor Lazzari, grazie ad una scrofa da lui trovata. Attualmente ci sono 40 allevamenti.

E se proprio siete curiosi della vera ricetta della piadina romagnola, noi ve la diamo. Prendete nota!

Ingredienti per 5 piadine

  • 500 g di farina 00
  • 70 g di strutto di Mora di Romagna
  • 2 pizzichi di bicarbonato di sodio
  • 8 g di sale dolce di Cervia a grani medi
  • 170 ml di acqua a temperatura ambiente

Se proprio volete rispettare la ricetta originale dovete usare lo strutto di Mora di Romagna per forza, ma eventualmente potete sostituirlo con 80 ml di olio Evo.

Procedimento

  1. Inserire in una ciotola la farina, il sale ed il bicarbonato e mescolare.
  2. Creare con le mani un piccolo cratere e metterci all’interno lo strutto.
  3. L’acqua va aggiunta in almeno 3 volte.
  4. Ovviamente si impasta con le mani, visto che ai tempi delle Mariette non c’era l’impastatrice. Si parte dall’interno verso l’esterno, portando la farina sullo strutto. Il movimento inizia dalle spalle, per fare meno fatica, e le gambe devono essere un po’ flesse.
  5. L’impasto va lavorato una decina di minuti, fino a quando diventa omogeneo. Poi va diviso in 5 palline, da tirare con il matterello.
  6. Le piadine vanno cotte in una teglia tonda di terracotta. Si appoggia l’impasto e si fora con le punte di una forchetta, questa prima cotta viene chiamata “pazzerella”. Si gira e si fora di nuovo. E poi si gira per la terza volta. Il tempo di cottura totale è di circa 5 minuti.
  7. A questo punto vanno farcite secondo i propri gusti.

Non ci resta che gustarla!

E se vuoi assaggiarla direttamente a Rimini, ti consigliamo di stare qualche giorno all’ hotel Villa Saba, si trova a Bellaria Igea Marina a pochi chilometri da Rimini.